Renato 'RMJ' Gelmini – Digital Miniature Scupltor, Comic Artist, Scriptwriter
Criceti astrali! – Allods Online

Chi ha seguito questo blog e le mie vicende videogiocose “recenti” avrà sicuramente notato che avevo messo gli occhi su Runes of Magic, un MMORPG free to play che ahimè si è rivelato un orrore. Ciò che non vi ho raccontato è che l’ho mollato appena dopo aver scritto l’ultimo post ad esso dedicato (cfr. Assalto all’Abbazia Abbandonata) in quanto l’esperienza di gioco una volta arrivato a livello 27-28, credo, si era tramutata in un vero disastro. Livellare era diventato tutto d’un tratto lunghissimo, le quest noiose e lunghe, la progressione del personaggio troppo generica e dispersiva, notevoli sbilanciamenti qui e là, soprattutto se pensiamo alle carte che potenziano le caratteristiche. Insomma, ROM è un gioco atroce, con troppa roba buttata lì solo perché ci sia, senza troppo badare a coerenza e integrazione. In una parola: pessimo.

Ma qui viene il bello. Alcune settimane fa mi sono imbattuto per puro caso (in realtà non mi è neppure troppo chiaro come ho fatto a trovarlo!) in un altro MMORPG free to play che ha attirato la mia attenzione, ovvero Allods Online.

Metto quindi a scaricare questi agili 3,3 GB e mi documento sulla storia, scoprendo che di fatto si tratta di una premessa affascinante. Un mondo intero viene distrutto da un cataclisma di origine ignota e ridotto ad una vasta serie di isole che fluttuano nell’Astral, luogo pericoloso abitato da demoni che pian piano avrebbe sgretolato e inghiottito tutto. A salvare queste isole sono dei grandi maghi che le proteggono con la loro magia. Il resto della storia sembra ben congegnato, con tanto di Leader che appaiono carismatici già dalla breve introduzione e pure un supercattivo, Tep, che ha scoperto il segreto della vita e della morte.

Installo quindi il client (aggiornatissimo, ho dovuto scaricare solo una patch uscita giusto qualche giorno prima) ed entro. Niente filmato ad accogliermi, anche se ci sarebbe (eccolo). La scelta del server non dà problemi: non ci sono varie tipologie tra cui scegliere e nemmeno tanti server, visto che sono solo due. Scelgo il primo e creo il personaggio. Vi sono in tutto due fazioni, i Kanian – dal design più medievaleggiante, e l’Empire – decisamente più tecnologici. L’impero comprende umani, orchi e questi peculiari non morti con parti tecnologiche e maschere sul volto, molto ben fatti. La fazione Kanian invece comprende umani, elfi con le ali e la razza più bella e interessante di tutte: i Gibberling.

Quando si crea un Gibberling in realtà si creano 3 personaggi. Infatti questa razza di piccole creature “cricetiche” è fatta per vivere in gruppi (famiglie), al punto che se uno di loro dovesse perdere i suoi compagni e rimanere solo cadrebbe presto in depressione e si lascerebbe morire. Nel gioco tutto ciò si traduce in un personaggio fatto da 3 gibberling, che però comanderemo come se fosse uno solo. Avendo scelto il Warrior, ad esempio, uno di loro tiene l’arma, un altro lo scudo e un altro ancora l’arco. Quando poi tirano con l’arco uno regge la parte in legno mentre il compare tende la freccia e mira. Spettacolo.

E’ fatta, personaggio pronto all’azione, clicco e mi ritrovo nell’introduzione più creatrice di scimmia che mi sia mai capitata di vedere in un MMO. Sono all’interno di una torre per presenziare al discorso di un importante mago. Nel bel mezzo dell’orazione però, uno strano figuro gli appare alle spalle e lo uccide, causando un notevole cataclisma: l’ambiente diventa tetro, parti del tetto crollano, gli altri spettatori morti, solo alcuni si alzano, ma solo per constatare il suddetto decesso. Siccome era lui, con la sua magia, a mantere salda la torre e il piccolo Allod (l’isola galleggiante) su cui è situata sarà bene darsela a gambe prima che l’astral inghiotta questo luogo per sempre. E sarà proprio durante la fuga che verranno spiegate le basi del gioco. Una volta fuggiti ci ritroveremo su un altro Allod sconosciuto sul quale prenderemo confidenza coi sistemi principali di gioco prima di iniziare l’avventura vera e propria.

elementali di roccia(tra parentesi, ho voluto provare anche l’introduzione degli Imperiali, ed è ugualmente figa e spettacolare!)

Fin dai primi minuti di gioco si capisce che questo titolo è graficamente molto ben curato. E’ evidente che questa volta, contrariamente a quanto accade in Runes of Magic, la direzione artistica ben precisa si fa sentire, grazie anche ad artisti come Hellstern elementali dell'acqua(di cui avevo già visto la galleria su dA, ma non avevo proprio cagato il gioco a cui stava, e sta ancora, lavorando). I punti di contatto con lo stile di Warcraft ci sono, ad esempio gli elementali praticamente identici, ma non pesano. Anzi, uno dei punti di forza sta proprio nel fatto che l’ambientazione è fresca e interessante: uno strano mix di medioevale ispirato alle architetture russe con il tecnologico – fantascientifico. Il tutto presentato con un motore grafico performante, ma non troppo, ma che non mi dispiace. Uno degli effetti di post processing più carini che sono stati aggiunti è, a mio parere, lo “Sharpness”, che fa esattamente ciò che fa il filtro “Contrasta” in Photoshop, ovvero accentua i contorni e i dettagli dell’immagine. Il filtro sharpnessL’opzione però non è limitata solo ad acceso o spento, la si può regolare a 5 livelli diversi. Qui a fianco ecco come appare il gioco, da sinistra a destra, a livello 1, 3 e 5 (vi suggerisco di guardarla in grande, altrimenti l’effetto ridimensionato non si nota).

La meccanica di gioco più peculiare è senza dubbio il Patronage. All’inizio del gioco ci verrà assegnato un Patrono, ovvero lo spirito di uno dei 12 grandi maghi che hanno fatto la storia di Allods, al quale dovremo essere devoti in cambio del suo favore. Arrivati a livello 10 scopriremo che cos’è questo favore: un buff importantissimo che ci permette di fare più danno, ricevere più cure e che aumenta una statistica a nostra scelta (e pure di tanto!). In più, quando saremo sotto la protezione del patrono avremo accesso ad alcune abilità extra tra cui il Salvation, ovvero la cura. Ci saranno diversi livelli di Patronage a cui avremo accesso durante la progressione e che diventeranno fondamentali, in quanto senza questo patronage attivo il nostro personaggio si tramuta in un poveraccio inutle incapace di sopravvivere agli attacchi degli scoiattoli.

Questa l'ho presa in una transizione tra zone, ma è sempre figa!Veniamo ora alle cosidette “note dolenti” che determinano quanto un MMO free to play sia godibile o meno, ovvero cosa si sono inventati gli sviluppatori per forzarti a spendere soldi visto che il gioco è gratis.

Al momento, e sono costretto a dire così perché tra qualche settimana ci sarà un nuovo aggiornamento pesante e questo sistema sembra in prima linea per essere cambiato, uno dei meccanismi è la Maledizione di Tep: quando si muore c’è la possibilità che uno degli oggetti che indossiamo venga maledetto da Tep, ovvero che le sue statistiche vengano invertite (se prima era +15 strenght +20 stamina, diventerà -15 strenght -20 stamina). Per impedire questa eventualità bisogna indossare un oggetto detto Phylactery of Passage, che viene consumato ad ogni nostra morte. Perché c’è aria di cambiamento? Prima questi aggeggi erano solo a pagamento, successivamente ne sono stati dati 5 gratis con una quest giornaliera ed ora sono gratuiti. Ovviamente tutti ne hanno fatto scorte disumane, perciò questo sistema potrebbe benissimo sparire del tutto.

Un altro sistema sono le Rune, ovvero oggetti che potenziano il personaggio e che vanno inserite in appositi spazi all’interno degli oggetti. Le rune hanno diversi livelli (da 1 a 14) e, per ottenerne di livello più alto bisogna combinare due rune dello stesso livello (combinando 2 rune di livello 3, ottengo una runa di livello 4 e così via). Non tutti gli oggetti però hanno già la nicchia pronta per ospitare la runa, perciò servono degli Engraving Kit per crearla e questi sono a pagamento. Esiste anche la possibilità di togliere le rune dagli oggetti ma con lo strumento acquistabile nel gioco perdono di qualità. Se non vogliamo che questo accada c’è anche la versione “successo assicurato” a pagamento.

Le altre due cose necessarie alla buona riuscita della nostra avventura sono la Mount, che non è ottenibile in gioco e quindi va comprata ma non è poi così indispensabile, e una borsa di inventario più generosa in quanto l’inventario del gioco inizia ad essere troppo stretto già attorno al livello 20. Quest’ultima cosa è stata la molla che mi ha fatto spendere soldi: ho acquistato la borsa più grande che si poteva comprare ed ora sono estremamente felice.

Il mio tab delle statisticheComunque non è tutto oro quello che luccica. Probabilmente il “difetto” più grosso che il gioco si porterà dietro per tutta la vita è la smodata quantità di statistiche che ogni personaggio possiede, ben quattordici! Ovviamente non tutti gli archetipi usano tutte le caratteristiche e, per rendere la cosa più lampante gli sviluppatori hanno aggiunto una stellina da affiancare alle 4 stat più utili per il proprio personaggio. Volendo commentare l’immagine dell’esempio, però, non sono solamente quelle quattro le statistiche che mi servono in quanto Warrior. Agility è importantissima per un tank, in quanto permette di schivare i colpi e, anzi, alcune build si basano proprio sul pompaggio estremo di questa stat. Stamina aumenta la vita, quindi è essenziale. Endurance e Rage permettono di resistere e infliggere una maggiore Wound Complexity (meccanica di gioco un po’ strana) perciò servono anche queste. In totale sono ben 8 le statistiche su cui ci si dovrà destreggiare per mantenere un buon equilibrio e far funzionare al meglio il tutto. Una complessità non da poco che va a cozzare con la bella e razionale semplificazione delle statistiche di cui hanno parlato alcuni mesi fa gli sviluppatori di diablo 3. Di sicuro è una meccanica che rappresenterà un grosso ostacolo per chi cerca un gioco semplice.

Però il gioco nel suo complesso non è davvero così male. Ho letto che il team è riuscito a rovinarsi la reputazione in passato a causa dei prezzi troppo alti sugli oggetti della boutique, ma al momento è parere di tutti che questi prezzi siano allineati a quelli degli altri MMO dello stesso genere, ed in effetti non vedo nulla di così inaccessibile. Senza contare che praticamente tutto quello che si può comprare dalla boutique è acquistabile anche dagli altri player in cambio di gold, perciò il vero problema mi sembra essere più di tempistiche. Inoltre è bene segnalare che è quasi impossibile regalare gPotato ad un’altra persona: un mio compagno di gilda ha tentato di ricevere della valuta ingame facendosela pagare dalla postepay di un amico. La diatriba si è dilungata per settimane intere, in quanto i gestori dello shop si aspettano che la carta che fa gli acquisti sia quella della persona a cui appartiene l’account di gioco, e che quindi nome, cognome e tutti i dati coincidano perfettamente. Non è quindi previsto nulla per regali, trasferimenti e cose del genere. Una discreta mancanza.

Cambiando discorso, è giusto segnalare che la qualità rimane davvero alta ovunque: zone interessanti, instance divertenti e non noiose e piatte come quelle di RoM. Gli unici campi in cui si può fare di più sono sonoro e trasporti. Per il sonoro le musiche non sono male (quella degli elfi, anzi, è proprio figa) seppure siano molto limitate nel numero. Altri 5 o 6 brani aggiuntivi sparsi qui e là tra le zone aiuterebbero non poco, ma si sa che spesso gli utenti azzerano del tutto il volume per ascoltarci sotto i propri mp3, perciò questo è un difetto relativo. La vera mancanza sta invece nei suoni, che sono decisamente poveri e in alcune zone ce ne sono davvero troppo pochi. Mentre per i trasporti bisognerebbe davvero levare la quest che ti costringe a sbloccare ogni portale prima di usarlo, che è lunga, noiosa, inutile, frustrante e ripetitiva. A parte questo ce n’è per tutti i gusti e anche per non rimpiangere WoW.

Dal canto mio: promosso. Azzarderei un 7+/10 e non vedo l’ora che arrivi la nuova patchona.