Renato 'RMJ' Gelmini – Digital Miniature Scupltor, Comic Artist, Scriptwriter
Intervista

Oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta di Carpi la mia intervista, concordata alcune sere fa con Rino Filippin, ormai storico giornalista della Gazzetta, mentre tornavo a casa da Firenze sull’Intercity per Bolzano.

L’esecutrice dell’intervista, tra l’altro con ottime domande, è stata Daniela Lo Conte. Se però non fosse stato per la fortuita segnalazione di un conoscente mi sarei perso l’uscita del numero con l’articolo (le avevo chiesto via mail di segnalarmelo ma non è successo). Da notare, nell’introduzione, il simpatico giuoco di parole “il mio sogno è nelle tavole“. Mi dissocio invece dal “cercano di proporre sia la tradizione che il nuovo“: nella mail che ho spedito avevo scritto sia-sia, ma sono stato editato brutalmente e violentemente nel verso sbagliato. :D

In ogni caso, se a qualcuno interessasse, eccola qui a fianco. Scansionata for your reading pleasure. Ah, dimenticavo, a tutti i compari della scuola comics: HA! Sono stato pubblicato prima di voi!! ROTFL! :D

8 thoughts on “Intervista

  1. Dan :

    Complimenti! La prossima la vogliamo su un quotidiano nazionale eh! :D

  2. Voglio un autografo sulle chiappe!!11

  3. Eppoi, tié, avevo otto anni!
    http://www.alessandrobacche[…]codino.jpg

    =D

  4. RennyManJr :

    ARGH! owned. :D

  5. Ma qual è il problema di sia-che rispetto a sia-sia? :D

  6. RennyManJr :

    In realtà non è un problema. Sto avendo proprio in questi giorni uno scontro via mail con Daniela (che ha scritto l’articolo e ha trovato il mio blog con google).

    So che il “sia-che” è considerato corretto dall’accademia della crusca, ma lo trovo un modo di dire veramente poco efficiente. Se si elencano solo due cose e non crea confusione mi sta bene, ma quando lo si usa per 3 o più elementi crea un casino fastidiosissimo. Il “che” dovrebbe essere usato per aprire parentesi all’interno dei “sia”

    (es. “SIA il tavolo CHE abbiamo spaccato SIA la legna CHE ci hanno portato ieri” se lo facciamo in maniera diversa diventa “SIA il tavolo CHE abbiamo spaccato CHE la legna CHE ci hanno portato ieri” imho è molto peggio)

    Daniela però mi ha risposto stamattina insistendo sull’argomento. A quanto pare in Einaudi (lavora per loro come correttrice di bozze) li costringono ad attenersi a regole “garantiste” della lingua e considerano il “sia-sia” un latinismo.

    Sono notizie che mi mettono una tristezza infinita, ma dubito che smetterò di difendere il “latinismo”. Mi sembra un uso molto più efficiente e chiaro.

  7. L’esempio che poni per il sia-che mi sembra un assurdo. E’ ovvio che in quella situazione non lo useresti. :)

    Il fatto che tu lo ritieni poco efficiente non toglie che sia corretto e abbia la stessa semantica in quel contesto. :)

  8. In ogni caso, consiglia a Daniela di usare i commenti qui, è molto, molto, molto meglio. :)

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