Renato 'RMJ' Gelmini – Digital Miniature Scupltor, Comic Artist, Scriptwriter
Quella maledetta serata…

“Via, sarà una bella serata” continuavo a ripetermi, “è da tanto che non vedo Bill di persona, ci sarà da divertirsi”. Ho sempre considerato Fabio un buon oratore, migliore di quanto non riesca a fare io senza dubbio, poi, considerando la sua sconfinata cultura sull’intrattenimento cinematografico e musicale, è abbastanza difficile annoiarsi in sua presenza.

Si avvicina l’ora del tramonto, nella campagna toscana tra Barberino e Firenze, guidando il mio fedele Nissan Patrol (perchè farsi modena-Firenze andata e ritorno è molto più comodo col Patrol che con la Punto. E badate bene che modena è appositamente scritto con la minuscola perché sappiamo tutti benissimo com’è modena). Raggiunto il capoluogo toscano, entro nel centro e mi accingo a raccogliere i miei due accompagnatori per la serata, ovvero il buon Bill e una ragazza di cui sono innamorato ma alla quale non ho ancora deciso se dichiararmi o meno.

Arrivo a Firenze e, prima uno e poi l’altra, salgono sul Patrol e si comincia a girare per le strade del capoluogo, fino a che non si decide di cenare in un localino simpatico di Siena. Il locale aveva un’atmosfera molto curata, con un saggio uso del perlinato sulla parte bassa delle pareti, illuminazione gialla soffusa e tavolo + sedie in noce scurita. Durante la cena Bill ci parlava degli ultimi film usciti al cinema e la ragazza lo ascoltava interessata. Non avevo mai sospettato una tale passione per il cinema in lei. La discussione verteva su film che non avevo visto. Mi stavo maledicendo per non aver nemmeno seguito i trailer cinematografici in tv nell’ultimo periodo, in quanto l’unica cosa che conoscevo di quei film erano i nomi dei fottuti registi, e nemmeno tutti quanti a dire il vero. Per quasi tutta la cena sono quindi rimasto in silenzio, senza la minima possibilità di prendere la parola. Ogni minuto di silenzio era un coltello in più infilato nello stomaco.

Quando finalmente la cena finì tornammo in macchina per cercare qualche altro locale. Non avrei più permesso un dominio così totale della situazione a Bill, era il momento di prendere le redini. Purtroppo i miei due accompagnatori si sono seduti l’uno affianco all’altra sul sedile posteriore e, nonostante la ragazza mi indicasse la strada e alcune cose interessanti da addocchiare nel paesaggio Senese, là dietro il discorso iniziato nel locale stava proseguendo! Mi stavo lentamente tramutando nel loro autista personale! Stavo consegnando la ragazza che amo nelle mani di Bill! Lo stesso Bill che mi ha fatto tradurre la soluzione di Baten Kaitos perchè era lunghissima e quelle corte se le pigliava tutte lui!

La spia della riserva si accese, dovevo fare il pieno. Ci fermammo ad un distributore in cui c’era una fontanella particolare. Per qualche ragione avevo un ricordo di quando ero bambino che questa fontana aveva la capacità di teletrasportare le persone dove volevano, bastava mettersi in piedi sulla pietra al centro e pensare intensamente alla destinazione. E funzionava! Avevo visto decine di persone salire lì sopra e sparire, perciò lo raccontai a Bill e alla ragazza e gli dissi di provare. Bill iniziò a deridermi dicendomi qualcosa del tipo “ora esiste la magia eh? Scommetto che a casa tua esistono anche gli zombie…”. La ragazza lo trovava molto divertente. Al diavolo! Gliel’avrei fatto vedere io se stavo bluffando. Mi misi sulla pietra e pensai alla parte opposta del distributore. Ma non stava funzionando.

Dopo questa ennesima beffa i miei nervi faticavano a reggere. Guardai Bill in cagnesco e dissi “Ok, ora basta. Stavolta mi siedo io dietro!” E mi piazzai sul sedile posteriore dietro a quello del guidatore. La ragazza di fianco a me e Bill davanti a lei. E partimmo (ma chi diavolo stava guidando?). Dopo alcuni secondi mi accorsi di un dettaglio agghiacciante: il poggiatesta del sedile di Bill non c’era più, e lui ne ha giustamente approfittato per sedersi con la schiena appoggiata al cruscotto e la visuale libera sul bel volto della ragazza. Questo è veramente troppo. Sto per urlargli contro improperi molto poco educati, o strozzarlo. Ma la fanciulla che ho seduta affianco a me come la prenderebbe? Dannazione, devo fare qualcosa!

Finalmente la sveglia. Ma quanto è stato lungo questo incubo?

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2 thoughts on “Quella maledetta serata…

  1. Specifichiamo che si tratta solamente di un sogno, a scanso di equivoci, si sa mai.

    Però, bello. Renna, quand’è che me la presenti? :asd:

  2. RennyManJr :

    Maledetto :asd:

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