Questa l’ho scoperta solamente oggi, mentre mia madre riordinava il ripostiglio. Ad un certo punto me la trovo davanti con un plico di fogli, che si è poi scoperto essere documenti assortiti come la sua cittadinanza italiana, i miei documenti di Budapest ecc. Fino a quando non mi ha messo in mano il ritaglio di giornale che vedete qui a fianco (come al solito click per ingrandire e leggere il tutto).
La vicenda è successa per l’appunto 25 anni fa (avevo un mese di vita) e ne sono stato all’oscuro fino ad oggi pomeriggio. Anzi, addirittura quando me lo sono visto porgere in mano mia madre mi ha detto “questo l’avevo messo lì per conservarlo e fartelo leggere quando saresti stato più grande“. Teatrale.
Una delle prime cose che ho notato, comunque, è l’assoluta mancanza di qualsiasi forma di rispetto della privacy dei giornali di 25 anni fa (manca il resto del giornale, ma credo sia la Gazzetta di Carpi a giudicare da come parla con disinvoltura di S.Marino, un borghettino della bassa che solo chi abita nel raggio di 15 km da qui potrebbe conoscere) sbandierando via, numero civico e nome della famiglia. Ben diverso dai “Signor M.” che si usano oggi.
Già immagino i paesani che leggono il giornale la mattina al bar Sport, vedono l’articolo e giù tutti a dire “Guarda i Gelmini cos’hanno fatto!” oppure “Oh, hai visto che Gelmìn è in ospedale?“. Tutto rigorosamente in dialetto.
fuckin’ epic
Aw Yeah!